Per determinare gli interventi di potatura a carico degli alberi, gli alberi vengono classificati secondo la loro fase di sviluppo al momento dell’intervento rispetto agli obiettivi di gestione.
Al fine di definire correttamente gli interventi di potatura, è importante darsi obiettivi di lungo periodo finalizzati a raggiungere la conformazione definitiva che dovrebbe assumere con lo sviluppo. Le diverse conformazioni finali possono consistere in:
- albero in forma (semi) naturale che può svilupparsi liberamente, eccezion fatta per la potatura di formazione giovanile necessaria ad adattarlo alle restrizioni imposte dall’ambiente circostante (ad esempio, vicinanza di strade, edifici, ecc.);
- albero in forma obbligata, che viene allevato per crescere in forma artificiale attraverso una potatura intensiva e regolare durante tutta la sua vita, a partire dalla giovane età.
Inoltre, nei casi in cui gli alberi vengano trascurati, mal gestiti o mutilati, la gestione di queste piante passa attraverso la definizione di obiettivi colturali che permettano di farli diventare alberi semi-naturali o aventi forma artificiale.
Per alberi giovani e semi-maturi si intendono quelli che non hanno raggiunto l’altezza e sviluppo di chioma finali, ovvero quelli tipici degli alberi maturi. Questa caratteristica distintiva viene utilizzata per valutare l’adeguatezza dei diversi interventi di potatura.
Gli alberi maturi si caratterizzano per aver raggiunto il massimo sviluppo di chioma in relazione alla specie considerata, al sito d’impianto specifico e al contesto nel quale sono cresciuti. Un albero maturo sta raggiungendo il punto nel quale eroga il massimo livello di benefici per la comunità.
Gli interventi che riguardano gli alberi maturi sono finalizzati alla lunga conservazione, e allo stabilimento di un equilibrio tra i possibili rischi connessi alla loro presenza e il crescente valore dei servizi ecosistemici che erogano.
Nell’ambito di questo standard di potatura, gli alberi veterani si caratterizzano per aver raggiunto dimensioni significative in relazione alla specie botanica e aver raggiunto un’età significativa in relazione alla specie considerata.
Inoltre, essi mostrano un significativo aumento del proprio valore in termini di biodiversità e mostrano un processo graduale di naturale autoriduzione di chioma, con transizione dalla chioma primaria a quella secondaria posizionata più in basso.
Gli alberi veterani godono spesso di protezione formale in un dato Paese o regione e sono intrinsecamente connessi con l’ambiente che li circonda, sul quale fanno affidamento per i loro processi fisiologici. Nel corso della potatura e di tutti gli interventi di gestione, qualsiasi cambiamento delle condizioni ambientali deve essere attentamente valutato e, se possibile, ridotto al minimo.
L’impiego di tecniche speciali di “veteranizzazione” è un tipo di gestione effettuabile solo a carico di eventuali alberi vicini, più giovani, sulla base di un piano di gestione ecosistemica a lungo termine (fornito da uno specialista). Interventi di questo tipo esulano dal campo di applicazione del presente standard di potatura e devono essere oggetto di una progettualità specifica.
A seconda degli obiettivi, possiamo differenziare la chioma in due parti principali: chioma temporanea e chioma permanente.
La chioma temporanea è costituita da tutti i rami e branche che non faranno parte della struttura definitiva della pianta. Ad esempio, negli alberi semi-naturali, queste parti sono costituite dai rami che si trovano sotto l’altezza di franco desiderata.
La chioma permanente, invece, è costituita da tutti i rami e branche che faranno parte della struttura definitiva della pianta. In questo caso prendendo in considerazione gli alberi semi-naturali, queste parti rappresentano i rami posti al di sopra dell’altezza di franco desiderata.
In base a questa distinzione vengono definiti diverse tipologie di intervento.