31 ottobre 2022

Potatura: come pianificare e gestire il sito

Un lavoro di potatura di qualità dipende da una efficace pianificazione e gestione inefficace dell’area di intervento durante e dopo gli interventi

Potatura: come pianificare e gestire il sito

Un lavoro di potatura di qualità può risultare completamente invalidato da una cattiva pianificazione e da una gestione inefficace dell’area di intervento durante e dopo gli interventi di potatura.


Nel corso degli interventi di potatura l’impatto sulla qualità del suolo, che è essenziale per la salute degli alberi, assume un’importanza cruciale durante l’intero intervento, compresa la pulizia del materiale di risulta.


Inoltre, per evitare la compattazione e la degradazione del suolo, è necessario pianificare accuratamente gli aspetti seguenti: l’accesso e l’uscita dal cantiere, ubicazione della stazione di rifornimento, il parcheggio e posizionamento delle attrezzature e, più specificamente, posizionamento delle PLE.


Allo stesso modo, potrebbe rendersi anche necessaria una modifica della tempistica o del piano di lavoro inizialmente previsti per gli interventi di potatura. Difatti, se la compattazione e il degrado del suolo non possono essere evitati, dovranno essere adottate idonee misure di mitigazione.






Ecco le implicazioni utili per la potatura di formazione dei giovani alberi, basate su diverse strategie

 

Strategia A


Le specie arboree con strategia A possiedono naturalmente una forte dominanza apicale, con un leader dominante unico ed eretto che costituisce il fusto.


Quando le forcelle codominanti compaiono entro la chioma temporanea del giovane albero, si verifica un evento di solito accidentale. Inoltre, nella potatura di formazione la tolleranza per le codominanze all’interno della chioma temporanea deve mantenersi bassa. 


Le forcelle accidentali, che non si originano dalla normale strategia di sviluppo della pianta, ma sono state generate da fattori esterni, devono essere rimosse il prima possibile.


Strategia B


Le specie arboree con strategia B costruiscono un fusto unico trasferendo la dominanza tra assi eretti, dando origine nella porzione sommitale della pianta a forcelle transitorie ricorrenti e temporanee.


Generalmente la dominanza apicale viene rapidamente ripristinata man mano che un asse assume la dominanza e gli altri vengono dominati.


Il fusto risultante negli alberi giovani può essere temporaneamente ondulato, meno diritto che nel modello A.


Nella potatura di formazione le forcelle temporanee posizionate nella parte superiore della pianta non devono essere considerate problematiche, in quanto la loro comparsa e successiva risoluzione sono spesso prevedibili.


Inoltre, una codominanza apicale persistente a carico della pianta può essere risolta sostenendo l’asse maggiormente dominante e riducendo gli altri, mentre eventuali resti di forcelle temporanee persistenti nella chioma temporanea dovrebbero essere ridotti o rimossi.

Strategia C


Le specie arboree con strategia C sono caratterizzate dalla mancanza di un leader dominante eretto: l’apice della pianta è inclinato e ha una simmetria.


Secondo la strategia C il giovane albero costruisce il suo fusto raddrizzando secondariamente la porzione basale del suo asse e trasferendo la dominanza tra gli assi.


Gli assi dominati possono permanere come grossi rami bassi. Queste dinamiche di accrescimento possono generare un fusto inizialmente tortuoso, ondulato, ma con la crescita tale tortuosità scompare.


Inoltre, nella potatura di formazione, un apice vegetativo inclinato e un’apparente assenza di dominanza apicale non devono essere automaticamente considerati problematici, poiché tale comportamento è considerato parte del normale sviluppo della pianta.


La presenza di una codominanza persistente nella porzione superiore della pianta può essere risolta sostenendo l’asse maggiormente dominante e riducendo gli altri, mentre eventuali resti di assi principali dominati che permangano nella chioma temporanea dovrebbero essere ridotti o rimossi.