La forma cilindrica del tronco delle palme e deriva dall’ assenza dell’effetto di crescita secondaria generato dal cambio vascolare. Il tronco è composto dalle basi essiccate dei vecchi piccioli, strettamente accatastate l’una sull’altra, ed è privo di corteccia.
Nello specifico, prima che una giovane palma raggiunga una certa altezza, deve essere raggiunto un certo diametro del tronco con la conseguenza che le palme giovani crescono in altezza molto più lentamente di quelle più vecchie.
Alcune specie hanno un fusto ricoperto di filamenti fibrosi intrecciati tra le basi dei piccioli, mentre altre specie possono perdere queste fibre sulle porzioni più vecchie del tronco. Le palme sviluppano sempre una nuova foglia o “fronda” alla volta.
I metodi di potatura differiscono per tipologia di palme, per cui non sono necessariamente validi per il mantenimento di palme allevate al chiuso o per palme che hanno l’obiettivo di produrre frutti o altri prodotti.
Generalmente, si sconsiglia l’impiego di specie di palme caratterizzate da un’altezza a maturità inferiore ai 4 m lungo le strade e in altri luoghi in cui sia necessario il mantenimento di un franco libero minimo.
La rimozione delle foglie morte dovrebbe essere eseguita mediante esecuzione di un taglio pulito, senza intaccare i tessuti viventi in modo da prevenire il l’emissione di linfa. La rimozione delle foglie morte e dei loro residui è necessaria per prevenire gli incendi e limitare la presenza di roditori. Inoltre, le parti di picciolo che sono saldamente fissate e che non cadono spontaneamente devono essere lasciate attaccate alla pianta. Particolare attenzione deve essere riservata alla verifica della lunghezza dei piccioli che deve essere uniforme mentre la scelta della lunghezza da lasciare dipende dalle abitudini locali e sull’effetto estetico desiderato a seguito della potatura.
La rimozione delle foglie vive viene eseguita solo eccezionalmente deve prevedere il rilascio di almeno una fronda viva all’apice della chioma attorno alla gemma centrale. In particolare, le specie di palma più sensibili agli attacchi di parassiti e malattie non dovrebbero subire la rimozione delle foglie vive. Nel caso in cui sia strettamente necessario per particolari motivi, devono essere messe in atto le conseguenti misure fitosanitarie a carico dell’intero volume della chioma.
Per quanto riguarda la pulizia delle palme, essa viene eseguita tipicamente sulle palme appartenenti alla specie Phoenix dactylifera. Essa include la rimozione di infiorescenze secche o indesiderate e dei frutti, compresi quelli non sviluppati.
Gli interventi di pulizia sono necessari soprattutto nelle zone pedonali, nei giardini e intorno alle piscine, dove ci sia il rischio che la caduta di frutti possa arrecare danno a persone o cose. Inoltre, è bene ricordare che nelle zone interessate da malattie e parassiti di quarantena e sulle specie sensibili, la pulizia deve sempre includere misure fitosanitarie per l’intero volume della chioma.
Per quanto riguarda la pulizia del fusto, essa viene eseguita per regioni estetiche e di sicurezza in casi giustificati.
La pulizia del fusto prevede che il tronco non deve essere pulito in misura superiore all’intervento necessario ad ottenere l’effetto desiderato, ovvero fino alla zona che è già priva di residui fogliari e dei loro piccioli. Inoltre, la pulizia deve essere effettuata evitando lesioni al fusto, in quanto queste ultime possono costituire una porta d’accesso per la penetrazione di malattie e parassiti.
La rimozione della copertura fibrosa dal fusto di specie come Trachycarpus fortunei è generalmente controproducente e dovrebbe essere eseguita solo in casi giustificati.
Il materiale di risulta derivante dalla potatura deve essere rimosso dall’area di intervento al fine di prevenire la diffusione di malattie e parassiti. Se il materiale di risulta deve essere lasciato in loco per un breve periodo, si dovrebbe evitare l’accesso all’area.